venerdì 19 ottobre 2012

SNICKERS CUPCAKES

Tempo di preparazione: 50 minuti

INGREDIENTI PER 12 MUFFINS

250 g di farina
85 g di zucchero di canna
1 cucchiaio e 1/2 di lievito
un pizzico di sale
160 g di burro di arachidi
60 g di burro
1 uovo grande
175 ml di latte
3 barrette di Snickers
1 stampo per 12 muffin





Riscaldare il forno a 200°C.

Mescolare la farina, lo zucchero, il lievito e il sale; unire il burro di arachidi e lavorare fino a ottenere un impasto della consistenza di grosse briciole.

Unire al latte, il burro fuso e l’uovo - sbattutto - e poi incorporare delicatamente il tutto all’impasto nella ciotola.

Aggiungere gli Snickers a pezzetti e con un cucchiaio distribuire l’impasto nello stampo foderato con pirottini di carta.

Cuocere per 20 – 25 minuti. I muffin devono essere gonfi, dorati e sodi al tatto. Prima di estrarre i muffin con i loro pirottini e metterli a raffreddare su una griglia di metallo, se possibile mettere lo stampo per 5 – 10 minuti sulla griglia.
Campo magnetico e “fine del mondo”. Nuovi dati



 
Secondo i sostenitori della “fine del mondo” – che dovrebbe avvenire il 21.12.2012 – una delle cause del fenomeno potrebbe essere un’improvvisa inversione del campo magnetico che manderà il tilt il nostro nucleo terrestre. [La bufala della fine del mondo]
Questa ipotesi la possiamo escludere al 1000 per 1000, tuttavia il problema dell’inversione del campo magnetico, ossia del modo con il quale esso avviene e delle conseguenze che può avere sulla vita del pianeta, non è ancora stato spiegato nei dettagli. Ma ora un po’ di nuova luce è stata gettata grazie ad uno studio realizzato dal GTZ German Research Centre for Geosceinces sui sedimenti estratti dal fondo del Mar Nero.
 
 
 
 
 
L’inversione dell’era glaciale


Il comportamento di una ipotetica bussola 41.000 anni fa.
e
Risulta infatti, che 41.000 anni fa, in piena era glaciale, la Terra ebbe un’inversione del campo magnetico, le cui caratteristiche sono state messe in luce con una certa chiarezza. Quando si parla di “inversione del campo magnetico” significa che nel periodo di inversione se fosse esistita la bussola essa avrebbe indicato il Polo Nord magnetico dove oggi c’è il Polo Sud. Inversioni di questo tipo sono sempre avvenute nel passato o almeno si è certi che si sono verificate con una certa frequenza nell’ultimo miliardo di anni. [Quando la Terra era una palla di ghiaccio - Multimedia]
Inversione rapida, ma int ermini geologici
La domanda però alla quale i geologi non sono mai riusciti a dare una risposta precisa è la seguente: in quanto tempo si verifica l’inversione? In poche ore? O ci vogliono decenni, secoli o millenni? Secondo i più l’inversione avverrebbe nell’arco di alcuni millenni. L’inversione è veloce Ma stando a quanto trovato sul fondo del Mar Nero “l’inversione avrebbe richiesto non più di 250 anni, un’inezia in termini geologici”, spiega Norbert Nowaczyk che ha realizzato i recenti studi. Durante quel periodo il campo magnetico terrestre aveva un’intensità che non superava il 5% di quella dei nostri giorni. “Ciò significa –continua il ricercatore- che il nostro pianeta aveva perso quasi completamente la protezione che offre il campo magnetico nei confronti dei raggi cosmici e questo determinò una forte esposizione alle radiazioni che arrivano dallo spazio”.
Questa deduzione è testimoniata dalla presenza del Berillio 10, un elemento radioattivo trovato nei sedimenti del Mar Nero e in quelli dei ghiacci della Groenlandia, il quale si forma dall’impatto dei raggi cosmici con alcuni elementi presenti nell’atmosfera. L’inversione magnetica in questione era già stata rilevata nel Massiccio Centrale della Francia, ma non si era capito -fino ad oggi- se essa fosse una situazione locale o planetaria. Avendo trovato testimonianza della sua esistenza anche nel Mar Nero è evidente che essa fu universale.



Durò poco


L’inversione in questione durò per non più di 440 anni, durante i quali il campo magnetico aveva un’intensità del 25% rispetto a quella attuale, dopo di ché con la medesima velocità con la quale si era invertito, il Polo Nord magnetico riprese la sua attuale posizione.

 
 
 

Durante l'inversione avvenuta 41.000 anni fa la Terra era fortemente colpita dalle radiazioni cosmiche

 
Cosa significa tutto questo? Innanzi tutto ci siamo fatti un’idea che l’inversione del campo magnetico può essere veloce e che può essere preceduta da una forte diminuzione dell’intensità del campo magnetico stesso. Detto questo guardiamo un attimo alla situazione attuale: dal 1800 (grosso modo) ad oggi il campo magnetico sta notevolmente diminuendo d’intensità, anche se non ai livelli in cui scese 41.000 anni fa. Potrebbe voler dire che la prossima inversione è vicina? Non è da escludere, ma certo non entro il 21 dicembre 2012, un po’ più in là forse. Altre scoperte Un’ultima cosa: lo studio dei sedimenti del Mar Nero ha permesso anche di evidenziare che la polvere dell’eruzione del Vesuvio avvenuta 39.500 anni fa arrivò fino all’Asia e che 41.000 anni fa l’Asia stessa subi profondi cambiamenti climatici.


 

Qualcosa su Leonardo

giovedì 18 ottobre 2012

Un sogno per i miei bimbi e non solo..

Thermen Wasserwelten -> Acquarena 2011

Acquarena


Con lo slogan “365 giorni di benessere” la piscina coperta Acquarena a Bressanone attira numerosi visitatori tutto l’anno, sia d’inverno che anche d’estate.


La struttura offre varie attrazioni e possibilità d’intrattenimento. Ci sono a disposizione una sauna, un centro fitness, diverse offerte benessere, naturalmente piscine ed anche un ristorante all’interno.
La struttura dell’Acquarena ha una superficie di complessivamente ca. 14.000 m² fatti di verdi prati e vasche sportive e diverse offerte dedicate all’avventura per i bambini, all’asciutto e al bagnato. Quindi l’Acquarena si presenta come infrastruttura quasi perfetta per il tempo libero.
 L’architettura ovale dell’Acquarena è una combinazione di materiali pregiati come il legno, vetro, alluminio e cemento armato, creando quindi un centro piscine unico nel suo genere. E anche grazie alle numerose pareti di vetro, nella struttura entra molta luce e sole.
Un avventura per bambini, ma non solo!
Ulteriori informazioni:
> Acquarena
Via Mercato Vecchio 28/B - Bressanone
Tel.: +39 0472 268433 begin_of_the_skype_highlighting GRATIS +39 0472 268433 end_of_the_skype_highlighting
info@acquarena.com

Non dovrebbe essere una teoria rivoluzionaria..




Parenting guru Bryan Caplan prescribes less fuss – and more fun

Economist Bryan Caplan argues that nurture counts for so little that parents can 'cut themselves a lot of slack'
Children playing while father relaxes on sofa

'Accept that your children's lives are shaped mostly by their genes and their own choices, not by the sacrifices you make,' argues Bryan Caplan. Photograph: Smith Collection/Getty Images
Amid the blizzard of books telling parents how to best raise their children, a new volume has shocked many middle-class families in the US. Its advice? Relax. Do less parenting. Let them eat pizza and watch more TV.
Dr Bryan Caplan, an academic and economist from George Mason University in Virginia, believes parents are working far too hard at bringing up their children. In his book, Selfish Reasons to Have More Kids: Why Being a Great Parent is Less Work and More Fun than You Think, he recommends mothers and fathers take more of a backseat role and, crucially, abandon the hothousing.
"What I'm trying to say is, if you are a person who likes the idea of kids, being a great parent is less work and more fun that you think. Right now, parents are 'overcharging' themselves for each kid," said Caplan, who is a father of three – eight-year-old twins and a one-year-old.
He added: "Parents can sharply improve their lives without hurting their kids. Nature, not nurture, explains most family resemblance, so parents can safely cut themselves a lot of additional slack."
Caplan's style of "serenity parenting" comes in stark contrast to other models advocated, most prominently this year by Amy Chua, a Yale professor whose bestselling book Battle Hymn of the Tiger Mother extolled the virtues of tough love and hard work.
Caplan believes, however, that "investment parenting" – piano and violin lessons, organised sports and educational games – doesn't have the slightest effect when the children move into adulthood. He suggests letting children drop sports and other activities unless they really love doing them.
His book, which was published earlier this month, recommends that highly strung parents lighten up not only for their own and their offspring's good, but also for other would-be parents who may think that they cannot afford children.
"What do good sense and economics tell you to do when the prices turn out to be lower that you thought? Buy more. Stock up," said Caplan. "Quit fretting over how much TV your kids watch. Don't force them to do a million activities they hate. Accept that your children's lives are shaped mostly by their genes and their own choices, not by the sacrifices you make in hopes of turning them into successful adults."
Caplan points to scientific evidence to support the idea of "serenity parenting". Research on twins and on adopted children shows, he says, that parents' long-term effects range from small to zero for a wide range of outcomes such as health and success. "For life expectancy, you see no effect of parenting. You might say, 'Well, who thought parents affected life expectancy?' Parents can nag you all they want, but when you're an adult you're going to do your own thing."
Research also shows that a child's intelligence can be increased by parental interaction when they are very young, but by the time the child reaches 12 the effect has disappeared. "You need to look at adopted kids – that actually does measure how much parents matter and how much heredity matters."
His contrarian theory has caused consternation among the new army of "tiger mothers", the latest childcare movement which has also emerged from American academia, emboldened by Chua.
"If in their early years we teach our children a strong work ethic, perseverance and the value of delayed gratification, they will be much better positioned to be self-motivated and self-reliant when they become young adults," Chua writes on her blog.
"This is a way to combine east and west: more structure when our children are little and will still listen to us, followed by increasing self-direction in their teenage years."
But there is widespread support for Caplan's more relaxed approach. "The idea that parenting has become the overwhelmingly most important gauge of how a child will turn out is completely implausible," said Dr Ellie Lee of the School of Social Policy at Kent University.
"The 'tiger mother' thing – that you can turn your child into Mozart by force of will – is an utterly bizarre suggestion. It's reflected in a lot of recent policy documents so it gains traction but the idea that a parent can determine how the next generation turns out has to be called into question. Imagination and talent is something we need to develop culturally; it's a collective enterprise...
"We have this great expansion of parental time and so everything about bringing up kids is suddenly magnified, so in that respect Dr Caplan's advice to enjoy parenting more and hothouse less is a welcome one."




giovedì 11 ottobre 2012

Tanti saluti al progresso
È il tramonto di un'idea

Sono venute meno molte illusioni del passato

 
Per molto tempo la cultura europea ha nutrito una ferma fede nel progresso: essa ha creduto che il cammino della civiltà non avrebbe incontrato ostacoli né subito interruzioni, e che avrebbe accumulato conquiste (non solo scientifiche e tecniche, ma anche morali e politiche) sempre più elevate. Nel Settecento, questa è stata la convinzione di autori come Voltaire, Turgot, Condorcet (il cui Esquisse d'un tableau historique des progrès de l'esprit humain è del 1793). Nell'Ottocento l'idea di progresso ha costituito il fulcro delle concezioni di tre giganti del pensiero: Hegel, Comte e Marx.
 
Il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)è stato uno dei grandi teorici del progresso inteso come percorso storico inevitabile dello spirito umano; a lui si ispirò anche la visione di Karl Marx (1818-1883)

Il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831)è stato uno dei grandi teorici del progresso inteso come percorso storico inevitabile dello spirito umano; a lui si ispirò anche la visione di Karl Marx (1818-1883)
Potente e suggestivo il disegno tracciato da Hegel. Per lui la storia universale era stata un processo ascendente, nel quale il popolo più evoluto in una data epoca aveva espresso un principio, che comprendeva in sé tutti i principi dei popoli passati, tutte le loro conquiste (nulla andava perduto nella storia), ma in una sintesi nuova e più ricca. Tale processo tendeva a una meta, a un fine ultimo: la piena realizzazione della libertà. E infatti nel mondo orientale uno solo era libero; nel mondo greco-romano solo alcuni erano liberi; nel mondo cristiano-germanico tutti sono liberi.
Anche Comte elaborò uno schema storico di tipo ascendente (sviluppando temi già presenti in Saint-Simon). Per lui la storia umana aveva percorso tre stadi mentali (teologico, metafisico e scientifico), che avevano dato origine a tre grandi tipi di organizzazione sociale, a tre grandi epoche: l'epoca «teologica e militare», l'epoca «metafisica e giuridica», l'epoca «scientifica e industriale». In quest'ultima il potere era esercitato, razionalmente, dagli scienziati e dagli industriali.
Uno schema ascendente ha caratterizzato anche la riflessione di Marx, al quale lo sviluppo storico appariva come «una serie coerente di forme di relazioni, la cui connessione consiste in questo, che al posto della forma di relazioni precedente, divenuta un intralcio, viene sostituita una nuova, corrispondente alle forze produttive più sviluppate». Il «motore» dello sviluppo storico era quindi la dialettica tra forze produttive e rapporti di produzione (o «forme di relazioni»), che sarebbe sfociata in una società superiore materialmente e spiritualmente: la società comunista, la quale era la «soluzione dell'enigma della storia».
Questo ottimismo storico entra in crisi già negli ultimi decenni dell'Ottocento, come ci ricorda Pietro Rossi nel suo bel libro Il senso della storia. Dal Settecento al Duemila, appena edito da Il Mulino (466 pagine, € 27 ). Un grande umanista come Jacob Burckhardt (reso celebre da un'opera affascinante: La civiltà del Rinascimento in Italia), nelle sue Considerazioni sulla storia universale (1868-1873) svolge motivi assai diversi da quelli fino ad allora prevalenti: per lui la storia, lungi dal poter essere considerata come «un crescente perfezionamento (il cosiddetto progresso)», è piuttosto un processo al quale è essenziale la lotta (come avviene nel regno animale). La storia ci mostra la presenza costante del male, della violenza, della sopraffazione dei più forti sui più deboli, un «quadro spaventoso», fatto «di disperazione e di strazio».

 

 
Nel pubblico che assisteva alle lezioni di Burckhardt a Basilea c'era anche il giovane Nietzsche. Anch'egli ripudierà interamente l'idea di progresso, ma rifacendosi a motivi assai diversi da quelli svolti da Burckhardt, e che definirei antiumanistici (critica del cristianesimo come religione dei deboli, critica della democrazia e del suo egualitarismo, esaltazione degli eroi, dei superuomini, eccetera). Ma il pensatore più emblematico nel processo di dissoluzione dell'idea di progresso è Spengler, col suo famoso libro Il tramonto dell'Occidente (il cui primo volume appare nel 1918, quando l'Europa esce dissanguata dalla guerra, e riscuote un enorme successo in Germania). Spengler afferma che le civiltà sono organismi che, come nascono, crescono e vigoreggiano, così decadono, invecchiano e muoiono. La nostra civiltà europea è sul punto di estinguersi. Essa si trova (come tutte le civiltà che hanno esaurito il loro corso) in una fase di Zivilisation: la religione decade, e ciò determina il tracollo di tutti i valori del passato; all'anima, ormai morta, è subentrato l'intelletto come putrefazione dell'anima; nella democrazia il popolo si è ormai dissolto in una massa amorfa e manipolata; la politica non dirige più l'economia ma è subordinata a essa; il denaro è divenuto la suprema potenza della società.
Rossi si sofferma anche, e giustamente, su autori come Alfred e Max Weber (come non ricordare la sua tesi che l'organizzazione razionale-burocratica del mondo moderno ha costruito una «gabbia d'acciaio» che isterilisce la spontaneità e la creatività degli uomini?) o come Sorel (il suo Les illusions du progrès è del 1908).
Io aggiungerei Pareto e Croce. Pareto rifiutava tutte le filosofie della storia, sia idealistiche che materialistiche. L'unica cosa che la storia ci mostra, egli diceva, è il succedersi delle élite , la loro continua trasformazione, la loro decadenza, la loro scomparsa (più o meno rapida, più o meno violenta). Questa successione di élite non è regolata da nessuna legge storica, da nessuna scansione dialettica; in essa si manifesta solo una sorta di «moto ondoso», nel senso che le varie élite si formano e si dissolvono come le onde del mare.
Era una visione sconsolata, quella di Pareto, ma il suo pessimismo storico si sarebbe manifestato anche in autori che per decenni erano stati sostenitori dell'idea di progresso. È il caso di Croce, che nella sua vecchiaia, dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale, scriverà che «talvolta popoli civili si imbarbariscono, si inselvatichiscono, si animalizzano o ridiventano bestie feroci, e tornano nella natura». Il fatto è, egli diceva, che c'è in noi un «Anticristo, distruttore del mondo, godente della distruzione». Con queste parole il vecchio filosofo non era molto lontano da un pensatore da lui non amato, Sigmund Freud, che aveva parlato della pulsione di distruzione presente in ognuno di noi, sicché il processo di edificazione della civiltà si configura come una grandiosa e drammatica lotta tra Eros e Thànatos.



 

martedì 3 luglio 2012



Se il bambino vive nella critica, impara a condannare
Se il bambino vive nell’ostilità, impara a litigare
Se il bambino vive nella paura, impara ad essere apprensivo
Se il bambino vive nel ridicolo, impara la timidezza.

Se vive nell’ipocrisia, impara la doppiezza
Se vive nella meschinità, impara la vigliaccheria
Se vive nei capricci, impara l’intolleranza
Se vive nella superficialità, impara l’indifferenza



Se vive nella lealtà, impara la correttezza
Se vive nella condivisione, impara la generosità
Se vive nell’incoraggiamento, impara la fiducia
Se vive nella tolleranza, impara la pazienza

Se vive nella franchezza impara la verità
Se vive nell’onestà impara la giustizia
Se vive nell’amore impara ad amare

E a costruire per tutti un mondo migliore

(Dorothy L. Nolte)

Quando troppo è troppo..Allentate la pressione


Essere donna significa, nella pratica di oggi: lavare e tenere pulita la casa, seguire i bimbi (povericristinonhannosceltolorodivenirealmondo!) che ci vorremmo godere, lavorare senza essere possibilmente sfruttate o essere trattate senza rispetto, senza abbaiare per farsi ascoltare od ottenere una qualche sacrosanta collaborazione. Non si dovrebbe lottare quotidianamente per affermare il proprio pensiero o affermare i propri diritti. Forse non tutti sanno che esiste il libero arbitrio ma anche che la propria liberta' finisce dove inizia quella dell'altro.  
Siccome ci teniamo, facciamo tutto nel migliore dei modi. E, giustamente, cerchiamo di ritargliarci tempo per noi stesse. Sacrosanto. Facciamo salti mortali. Sempre col sorriso perchè, almeno nel mio caso, mi piace.
Non ci sto. Non siamo qua per insegnare agli altri come convivere. Chi ci ripaghera' il fegato distrutto, il colon malandato e tutt'altra serie di malattie varie? Chi? Ci facciamo sentire, si. E ci facciamo valere. Dovremmo essere trattate da principesse e invece. Anche quelle, a volte fanno una brutta fine. Peggio di quella delle puttane. Non ho intenzione di vendere il mio corpo. Non fa niente se non siamo per nulla facili. Non siamo neanche così complicate come vorrebbero farci credere. E, no, a quarant'anni non siamo finite. Anzi. Siamo piu' vive che mai. Vogliamo essere libere di essere.