lunedì 22 ottobre 2012

Intervista a Columbro

Marco Columbro: "Il corpo è come una macchina usata, quando diventa vecchia ne compri una nuova"Lo scopo della vita? La consapevolezza che l’uomo è un essere divino. La morte? Non esiste. La felicità? Picchi di serenità. Marco Columbro si definisce un «divulgatore spirituale». Ed è il successo che ha accumulato negli anni in tv, che gli permette di diffondere il suo pensiero al pubblico. L’abbiamo incontrato a Torino al seminario «L’arte di sognare» di Sergio Magaña, praticante della disciplina del sogno, che con il suo ultimo libro «2012… e poi? L’alba del Sesto Sole», sostiene che, secondo la tradizione tolteca – mexica, non è il cervello a creare i sogni, ma sono i sogni a creare la realtà. I sogni Marco Columbro se li annota spesso su un piccolo quaderno, «mi incuriosisce – dice -, scoprire e interpretare il mondo onirico con i suoi misteri».
Di cosa sono fatti i sogni? «Di energia - dice Columbro -, ci sono due tipi di sogni: alcuni nascono dalla fisicità, dal nostro vissuto giornaliero. Altri sono il risultato di un percorso intrapreso con un maestro del sogno». Per lui il senso dell’esistenza è la coscienza che l’uomo è un essere super – umano, «dobbiamo svegliarci la mattina e pensare: io ballo come un Dio, canto come un Dio, faccio l’amore come un Dio». Dobbiamo svegliarci la mattina pensando di essere divini. «Il corpo è fisico, ma lo spirito è eterno», continua Columbro.
Per questo la morte non esiste. «Il corpo è come una macchina usata, quando diventa vecchia ne compri una nuova». Sì, crede nella reincarnazione, ma non pensate che Marco Columbro sia buddista. Lui si sente di non appartenere a nessuna religione. Anzi. Le religioni per lui spariranno. «Esisterà solo una spiritualità, che per vivere non avrà bisogno di religioni». La religione, dice, che non è riuscita a risolvere il problema umanitario, nel terzo millennio scomparirà. Il 2012? «Avverrà un cambiamento energetico, gli uomini saranno più sensibili ai sogni e alle intuizioni. Sarebbe stupido ipotizzare la fine del mondo».
Quando si parla di chiesa e scienza, Columbro sgrana gli occhi. «Loro sono il nostro limite. Bloccano la nostra evoluzione. L’uomo deve invece aprirsi verso l’infinito, cercare la verità dentro se stesso». La ricerca mistica di Marco Columbro inizia negli anni ’70 con Mercedes Salimei, che l’ha iniziato al cristianesimo esoterico. Nel 1991 si avvicina al buddismo con Lama Ganche Rimpoce, un maestro tantrico tibetano, ed è proprio negli anni novanta che raggiunge la consapevolezza che divulgare la spiritualità sarebbe diventato lo scopo della sua vita. Dopo convegni e seminari, il suo pensiero sta per arrivare in tv. Sul digitale terrestre Columbro lancerà tre rubriche: la medicina naturale, gli alimenti biologici, le energie ecosostenibili. In questi anni lontano dalla tv ha fatto tanto teatro, tanta meditazione. Un lungo percorso spirituale il suo, che ha trovato la verità dopo essersi slegato dall’educazione cattolica della famiglia. E pensare che da piccolo, Columbro, voleva fare il prete.

 
 




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